martedì 16 maggio 2017

Gérard Borg, un navigatore delle origini


Gérard Borg è poco conosciuto dalla gran parte del pubblico di appassionati di nautica e di viaggi per mare, ma ritengo sia un personaggio importante che può ben reggere il confronto con altri più blasonati navigatori delle origini del viaggio a vela per diporto.
La sua importanza sta tutta nell'apparente semplicità ; un uomo comune, una sorta d'anti eroe della nautica, che però in un epoca ancora non invasa dalle gesta di Moitessier - i loro percorsi che forse mai neppure s'incrociarono, presero le mosse nella medesima periodo - fece una scelta di vita da vero precursore partendo alla chetichella senza grandi dichiarazioni d'intenti o lanciando roboanti proclami.
La storia dei suoi viaggi ci è giunta tramite un libro da lui scritto “Les Tetragonautes” edizione Calmann-Lévy del 1967, ne fu fatta anche un edizione tradotta in italiano, purtroppo ormai introvabile.
Gérard Borg, a dispetto del nome non era nordico, ma francese, nei primi anni '50 si trovava a Rio de Janeiro dove esercitava la professione di medico-ipnotizzatore, e aveva una numerosa clientela che trovava grande beneficio sia fisico che psicologico dai suoi trattamenti.
Nonostante avesse una buona vita in un paese di certo piacevole e accogliente, la sua professione lo soddisfaceva sempre di meno; i pazienti erano spesso vacui e petulanti, una ricca coppia arrivò perfino a chiedergli d’ipnotizzare il loro piccolo cagnolino per liberarlo dai paurosi incubi notturni che lo affliggevano!

Fu questa forse la famosa “goccia che fa traboccare il vaso”.
Gérard, che da bambino povero s’era ripromesso di divenire ricco, scopri presto che con la sua professione, forse avrebbe anche potuto diventarlo, ma di certo non sarebbe stato ne felice e ne libero; considerò allora che era preferibile essere ricchi di tempo e di libertà, piuttosto che di denaro, e decise di “mollare tutto” e cambiare vita.
Nella baia di Rio de Janeiro scovò Ina, un autentico Colin Archer costruito in Norvegia nel 1930, senza esitazioni acquistò la solida e anziana barca, e totalmente privo, sia d'esperienza come velista sia di conoscenze dell'arte della navigazione; nella primavera del 1955 partii iniziando un vagabondaggio per mare senza una precisa meta, da solo, o con occasionali compagni d’avventura.
Ben presto in uno dei suoi viaggi incontrò Yamashiro, una piccola e apparentemente delicata geisha che diverrà la sua compagna di vita e di navigazione.
La coppia si stabili a vivere stabilmente su Ina. Dopo l' Atlantico viaggiarono pigramente per tutto il Mediterraneo, alternando alla navigazione periodi in cui stavano più fermi e Gérard rimpinguava la cassa di bordo con la sua professione di medico-ipnotizzatore (un volta riuscii perfino a fare un operazione chirurgica su un paziente privo d'anestesia e solo ipnotizzato), segui il Mar Rosso, l'indiano e quindi il Pacifico.

Un vero viaggio all'insegna della lentezza e del desiderio d'assaporare e capire fino in fondo i porti toccati e le amicizie incontrate, Gérard amava definirsi il viaggiatore per mare più lento della storia; difficile fare un paragone, ma quantomeno ho il sospetto di potergli contendere questa palma!
Nel suo libro raccontacon acuto spirito d'osservazione, gli aneddoti di viaggio e gli inevitabili momenti di tensione in navigazione, dove anche l'uomo più comune deve divenire coraggioso; è sempre ironicamente autocritico, mai autoreferenziale e le sue descrizioni dei bizzarri personaggi incontrati, delle disavventure burocratiche o degli inevitabili momenti di tensione e difficoltà sono narrati con sottile umorismo, in certi casi le sue avventure sono realmente esilaranti, anche in virtù dello stile di scrittura libero e informale.
Ironica e pungente anche l’analisi di tutti i problemi della vita su di una piccola barca a vela, certo più spartana ed essenziale di quelle che navigano oggi, ma da cui in ogni caso si possono trarre utili e attuali insegnamenti.
Per concludere un vero viaggiatore per mare, direi uno degli esempi migliori e più facili da voler prendere come modello.


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